THE WINSTONS – SMITH

Ad un primo ascolto può sembrare l’ennesima riproposizione di stili passati, ma il secondo disco degli Winstons ha invece un obiettivo stilistico e sonoro ben preciso. Il titolo dell’album è “Smith” e leggendo di seguito può suonare come “The winstons smith”, riportando alla mente il nome e cognome del protagonista di “1984” di George Orwell, oppure come “The Wintons’s mith”, il mito degli Winstons. E’ già dal titolo si capisce l’intenzione di questo disco, pura libertà d’azione, ma non estemporanea, visto la grande precisione nel dosare gli “ingredienti”.

Ascoltandoli più volte diventa sempre più chiaro che “Smith” non è un tributo, una scopiazzatura o un passaggio sulla macchina del tempo, ma è qualcosa di più. Alla spiccata vena psichedelica del gruppo si aggiungono suoni jazz, prog, garage, beat. Tutto questo senza curarsi di mode di revival e di dischi venduti.

Le caotiche note dell’introduttiva “Mokumokuren” ci preparano a quello che troveremo nel disco, sprigionando dapprima il groove impazzito a colpi di sax di “Ghost Town” – Beatles, Bowie e Syd Barrett mescolati – per poi acquietarsi nella liquida pulsazione di una esageratamente sessantiana “Around the boat”.  Altrove, invece, a prendere la scena è una tensione tutta prog, come in “Not dosh for parking lot”, o in “Blind”. Tra mini-suite (come quella in due tempi di “Tamarind smile/Apple pie” e lo straniante space-rock cantato in greco di “Sintagma”), fughe lisergiche e brucianti fraseggi di hammond, bassi e batterie c’è un richiamo musicale importante alle atmosfere colorate della Swingin’ London, così come a alle nebbie lisergiche di San Francisco, dall’altra parte dell’oceano. Si ritrovano così in queste dodici tracce improvvisazione e sperimentazione, che forse sono di altri tempi ma che non sono troppo distanti dai nostri tempi e di cui probabilmente avremmo ancora bisogno. Improvvisazione, sperimentazione, capacità tecniche, coralità, ecc……….

I Winstons sono riusciti in piena autonomia artistica a scomporre e rivisitare il passato ribellandosi alle omologazioni attraverso scelte musicali e creative svincolate dall’appiattimento odierno. Un’autonomia che si manifesta in una capacità tecnica e compositiva superiore alla media (….che è bassa) odierna, che forse ci fa vedere il mondo un po’ sixties ma finalmente a colori.

Artista: The Winstons
Titolo: Smith
Data di pubblicazione: 10 Maggio 2019
Prodotto da. The Winstons
Track list: Mokumokuren
Ghost town
Around the boat
Tamarind smile/Apple pie
A man happier than you
Not dosh for parking lot
The blue traffic light
Blind
Impotence
Soon Everyday
Sintagma
Rocket Belt

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