I Soccer Mommy hanno capito che se vogliono durare più di un ascolto devono sforzarsi di fare qualcosina di più che guardarsi le scarpe. Non è vero, non l’hanno capito, semplicemente gli viene così, visto che in quattro non superano i cinquant’anni.
Diversamente da Frankie Cosmos e altre novità shoegaze degli ultimi tempi, mostrano un istinto più sincopato. Non si fanno prendere dall’attanagliante noia adolescenziale e ogni tanto – più di ogni tanto, diciamo in ogni brano – il sound prende pieghe sufficientemente arrangiate. Merito del batterista, da cui provengono la maggior parte delle varianti. Si vedano gli ultimi due brani, Interlude e Wildflowers, due canzoni di chiusura acustica non così banali. L’attacco di Last Girl. La progressione di Flaw, da un inizio strimpellato a un’apertura corale. Blossom (wasting all my time), accompagnata da una minimale grancassa.
Ovviamente, trattandosi di shoegaze, vi sareste innamorati della frontman, Sophie Allison, se aveste l’età giusta (se l’avete, siete già innamorati, vero?). La voce è quella solita cantilena un po’ stanca (coerente al genere) ma si fa perdonare con una chitarra ritmicamente fresca, come sono ottimi gli attacchi di batteria: dialogano bene. Il basso segue diligente fraseggi punk-rock ma ogni tanto fa qualcosa di interessante anche lui, seguendo le indicazioni degli altri due.
L’energia di questo disco sta nelle pause, nella capacità – tra racconti di primi amori e tempo passato a cazzeggiare – di frammentare i brani, permettendo alla creatività di farsi spazio.
Riassunto
Artista: Soccer Mommy
Titolo: Clean
Produttore: Gabe Wax
Etichetta: Fat Possum
Data di pubblicazione: 2 marzo 2018
Metacritic: 78