Barocco. Unico. Originale. Inconsueto. Strano. Eccentrico.
Il primo album (dopo l’EP Pelicans We) di Cosmo Sheldrake è un tessuto di musica popolare, classica, orchestrale, vaudeville, marcette e valzer ricamato con elettronica, arrangiamenti d’archi, fiati e grancasse, infine arricchito con cuciture di inserti (sonori) che vanno da monete che girano sul tavolo a cinguettii di uccelli, fischi di treno, cucù di orologi e tantissimi altri effetti sonori. Una struttura musicale complessa quanto espressiva che travalica le normali classificazioni di genere.
Recensire un’opera come questo debutto non è quindi semplice, trovare riferimenti precisi è inutile. È un disco fonte di continue sorprese creative. Le canzoni viaggiano da strutture pop, quasi classiche (wriggle, minds of rocks) a strutture anarchiche (hocking, solar waltz, linger longer), al limite fra antico e moderno. Ma il vero elemento di distinzione resta l’enorme archivio di suoni naturali che fa da sfondo alle composizioni. Risulta difficile rimanere impassibili di fronte alla ricchezza sonora di questo album.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=VpQhVl-WkHo]
Go down, let’s go down, let’s go down
Don’t you want to go down and wriggle on
Have a sing-along
Put some pickles on
And play the mellotronWriggle
Come, come, come, come, come along now
Run away from the hum-drum
We’ll go to a place that is safe from
the Greed, anger and boredomCome along
All hail Tom Thumb
What’s done is done
You’ll never find the answer ‘till it’s goneEgg and soldiers
L’insieme di testi e musica ha un effetto estraniante, a tratti ridondante, ma l’emozione che ne deriva dall’ascolto è forte e sincera.
Tutto è musica, sembra dire Cosmo Sheldrake, anche quella che alle nostre orecchie sembra rumore. Il mondo è una giostra di suoni che purtroppo ormai non sappiamo ascoltare e men che meno manipolare e utilizzare. Risuona alla fine come un j’accuse all’uomo moderno, incapace di cogliere la naturale bellezza della natura e soprattutto di ‘utilizzarla’ per scopi non egoistici ed economici. Il ritmo frenetico dell’oggi ci sta togliendo la gioia e scoperta dell’armonia che nascono da un suono, da un cinguettio, dal fruscio di un albero, ed è forse giunto il momento di riscoprirne l’arcano fascino.
E questo disco ha un fascino davvero particolare che non passa e non deve passare inosservato, a mio parere uno dei debutti più originali degli ultimi anni.
Riassunto
Artista: Cosmo Sheldrake
Titolo: The Much Much How How And I
Produttore: Cosmo Sheldrake
Etichetta: Transgressive
Data di pubblicazione: 06 Aprile 2018