Nadine Shah – Holiday Destination (2017)

Non avevo mai ascoltato prima Nadine Shah. Questo è il suo terzo disco.

Mi ha incuriosito la motivazione dell’album, che nasce da un fatto vero: l’intervista ad alcuni turisti in vacanza sull’isola greca di Kos, a disagio nell’assistere in prima persona agli sbarchi di massa dei fuggiaschi siriani provenienti dalla Turchia. Nelle interviste hanno affermato come l’intera situazione avesse finito col rovinare la loro vacanza. La banalità del male.

Alle mie orecchie da profano, una musica accessibile ed importante allo stesso tempo, strutturata senza forzature, con note e strumenti opportunamente inseriti che ci propongono momenti inaspettati.

Basso e chitarre, rock e new wave, il tutto sviluppato senza banalità né appesantimenti e lasciando in risalto la parte comunicativa.

Le strofe che mi sono piaciute

«Refugees are welcome here!» | Place like this

«How you gonna sleep tonight?» (un pò lennoniana…) | Holiday Destination

«Where would you have me go? / I’m second generation / Don’t you know» | Out the way

«I’m a mother and a fighter / I can do both just as well» | Mother Fighter

Esempi di testi che parlano oltremodo della situazione di tutti i giorni, fra sbarchi di profughi e strumentalizzazioni, perdita di memoria collettiva e attacchi all’impegno sociale, distrazioni dai problemi reali e la lotta quotidiana contro la prevaricazione.

Holiday Destination è una presa di posizione politica assente da moltissima produzione di questo inizio millennio. Rabbia, disperazione ma anche speranza si riuniscono nei testi sorretti da una struttura sonora mai scontata.

Un lavoro potente e sincero, direi importante, sia per la parte musicale che per quella testuale. Ed oggi necessario.

 

  • Punctum
  • Originalità
  • Spasso
  • Produzione
  • Longevità
3.2

Riassunto

Artista: Nadine Shah
Titolo: Holiday Destination
Produttore: Nadine Shah
Etichetta: 1965 Records
Data di pubblicazione: 25 Agosto 2017
Metacritic: 81

User Review
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