Brand New – Science Fiction (2017)

L’album arriva dopo otto anni di attesa, Daisy è stato rilasciato a Settembre 2009, e ha riscosso un incredibile successo critico e commerciale, con riconoscimenti e traguardi raggiunti nelle classifiche di mezzo mondo.

Entriamo nel dettaglio.

Per motivi che presumno facciano capo all’idea del gruppo di sciogliersi dopo questa realizzazione la metà dei pezzi sono ballate o comunque pezzi tristanzuoli. A volte interessanti (Could Never Be Heaven), altre meno (137).

Per il resto del tempo siamo nell’ambito di una persistente scolasticità. Giri di basso scontati, chitarre banali, uso del cantato tragico e cori imbarazzanti. Same Logic, Out of Mana e No Control sono talmente mal pensate da un punto di vista musicale che mi dispiace aver perso tempo ad ascoltarle.

Si salvano alcune cose. Sicuramente la opening track per meriti compositivi e per il clima che riesce a creare (Lit me Up) e un’altro paio di altri pezzi (Can’t Get It out e 451) che fanno leva su cose che di certo i Band New hanno imparato a gestire: la produzione di riff granitici e di ritornelli coinvolgenti.

Il prodotto è raffinato, nulla da dire, ma suona stantio per almeno il 50% del tempo. Perchè? Cerco di spiegarmi.

Mettiamo che io non abbia mai ascoltato i Brand New, scopro che esistono oggi pomeriggio dopo aver vissuto le mie esperienze d’ascolto dal 2009 ad oggi. Otto anni sono lunghi e di cose interessanti ne sono successe… LCD Soundsystem, Arcade Fire, Grimes, Tame Impala, Joanna Newsom, Flying Lotus, Deerhunter, Kurt Vile… giusto per citare qualcosa. Cosa mi dovrebbe dare Science Fiction? Cosa aggiungerebbe al mio bagaglio che già non possiedo? Ve lo dico io, nulla.

Questo è un prodotto per gli amanti dei Brand New, fatto per chi ha nostalgia dei Brand New e che farà discutere i fan dei Brand New. Se fate parte di queste tre categorie ascoltatelo subito, se non ne fate parte lasciate perdere… siamo nel 2017 e per quanto mi riguarda è troppo poco essere i Brand New ed essere in procinto di sciogliersi per fare un buon disco.