Ascolta chi ha quattro orecchie
Zenobio, I, 54
Perché con la musica bisogna banchettare. Di recensioni si muore, di discussioni si vive. Synthposium è un sito di recensioni dialogiche: due interlocutori che si scambiano impressioni su quello che ascoltano. Ma ci sono anche recensioni classiche, retrospettive d’artista e un vocabolario musicale in fieri.
Synthposium è un gioco di parole tra il simposio greco – quello di Socrate e Protagora, del dialogo rispettoso dell’interlocutore e della testa con la quale si ragiona e ci si esprime – e il sintetizzatore, il rivoluzionario strumento che ha emancipato la musica moderna. Due stupefacenti armi a doppio taglio.
Perché il simposio è il luogo più adatto per esprimere opinioni sensate, pensate, quanto più vicine all’oggettività, alla verità e all’universalità. Dall’altro è anche il luogo più adatto per convincere e persuadere, dove ridurre la verità alla malia, al fascino per chi parla più che all’oggetto di cui si parla.
Il sintetizzatore, altrettanto, è un formidabile strumento di liberazione dei suoni, un dispositivo orchestrale capace di inventare e creare musica in modo molto diverso da uno strumento musicale tradizionale. Dall’altro lato però è anche il luogo migliore dove impazzire, dove impantanarsi, dove credere di star “suonando” senza in realtà produrre niente di interessante, dove perdersi in un mare di possibilità, dove rinchiudersi in un’altra torre d’avorio. Syd Barrett docet.
Synthposium è una chattata tra amici con una sola regola:
Ἄκουε τοῦ τὰ τέσσαρα ὦτα ἔχοντος | ascolta chi ha quattro orecchie
Zenobio, I, 54.
Tradotto: ascolta chi ha ascoltato tanto