Il Punk è una subcultura giovanile emersa a cavallo tra Stati Uniti e l’Inghilterra a metà degli anni settanta. Musicalmente deriva dal Garage Rock della metà degli anni sessanta (che alcuni autori chiamano Garage Punk oppure ’60s Punk).
Il Garage Rock è uno stile di Rock’n’Roll che ha avuto successo, soprattutto negli Stati Uniti ed in Canada, a partire dal 1958. Lo stile è caratterizzato da strutture melodiche composte da accordi base suonati con chitarre elettriche spesso distorte. I testi delle canzoni sono occasionalmente aggressivi e generalmente poco sofisticati. Il nome Garage Rock deriva dalla percezione che i gruppi fossero composti da giovani dilettanti che facevano le prove nel garage di casa.
Da un punto di vista stilistico altri precursori del genere (ritmi veloci, sonorità dure e graffianti) sono considerati The Who. La ferocia musicale e l’attitudine ribelle che avrebbe caratterizzato il primo Punk britannico si può considerare frutto delle loro intuizioni. Ma è in America che avviene la genesi che innescherà il Punk in Europa, in quello che viene definito il Protopunk.
L’approccio Punk Rock negli Stati Uniti può considerarsi iniziato con le sperimentazioni sonore dei newyorkesi Velvet Underground. Il singolo “White Light/White Heat” è generalmente considerato il primo brano Noise Rock della storia, ma sono il tono decadente di Lou Reed e l’estrema distorsione degli strumenti a lasciare traccia nelle future generazioni di musicisti.
Ma sono soprattuto gli Stooges di Iggy Pop a raggiungere un estetica Punk quasi matura prima di qualsiasi altro. La band si forma a Detroit nel 1967, ed è parte di una scena locale che aveva negli MC5 gli esponenti più aggressivi a livello sonoro. Gli Stooges divengono paradigmatici per due ragioni: stile musicale e qualità delle esibizioni. Lo stile musicale è connotato dalla crudezza e primitività della musica (chitarre distorte, riff semplici e linee ipnotiche di basso e batteria). Le esibizioni sono di insolita intensità e condite da atteggiamenti provocatori poco convenzionali (Iggy vomitava sul palco, si faceva picchiare, praticava fellatio col pubblico). La band si scioglie nel 1974 ma la sua influenza negli Stati Uniti è già notevole.
Tra tutti i giovani fan di Iggy Pop e compagni, quelli che certamente avranno più fortuna sono sono i Ramones, la prima vera e propria band Punk Rock della storia. I Ramones nacquero per opporsi alla serietà dei circoli intellettuali, la loro musica era volutamente semplice, i loro testi erano volutamente infantili. Nulla poteva far pensare che sarebbero diventati i leader di una delle rivoluzioni artistiche e sociali più importanti del ventesimo secolo. Il loro approccio dilettantesco alla composizione e la rozzezza delle esecuzioni segnarono un ritorno all’età della pietra per la musica, il loro look influenzerà per decenni l’estetica occidentale.
Il contagio Punk arriva (o ritorna?) a Londra proprio durante un tour dei Ramones all’inizio del 1976 e si propaga in un battibaleno. Nell’arco di pochi mesi i gruppi Punk londinesi sono decine e viene alla ribalta un Punk di sfondamento, cinico e duro, anarchico e radicale. Con lo spirito radicato nel Garage Rock degli anni sessanta, i gruppi Punk o Punk Rock consideravano gli eccessi del rock mainstream dei primi anni settanta abominevole. Il rifiuto verso il sistema musicale si traduceva in canzoni molto veloci, di breve durata, composte da melodie elementari e suonate con una strumentazione essenziale. I musicisti erano spesso autodidatti e i testi quasi sempre anti-establishment. Il Punk abbraccia un’etica fai da te: molte band autoproducono le loro registrazioni e le distribuiscono attraverso etichette discografiche indipendenti.
“To me, punk rock is the freedom to create, freedom to be successful, freedom to not be successful, freedom to be who you are. It’s freedom.”
Patti Smith
La storia complessa del movimento Punk ha influenzato numerose forme d’arte e aspetti culturali in genere, dalla musica alla letteratura, dalle arti visive alla moda. Il Punk ha portato a una sottocultura che esprimeva ribellione giovanile attraverso stili distintivi di abbigliamento e ornamenti (magliette offensive, giacche di pelle nera, cinturini con borchie).